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Difesa della costa: dopo il maxi-ripascimento si studiano i risultati

A curare il monitoraggio sarà Arpae, su incarico della Giunta regionale che ha già stanziato un finanziamento complessivo di 590 mila euro

Dopo il maxi-ripascimento dei 10 chilometri della costa romagnola, ora al via il monitoraggio sui risultati dei lavori svolti. L'attenzione sarà puntata su alcuni aspetti fondamentali degli esiti delle opere: in particolare il monitoraggio del profilo della spiaggia emersa e sommersa, della linea di riva e dei fenomeni di subsidenza. Attività fondamentali per aggiornare la conoscenza sullo stato del litorale emiliano-romagnolo, a supporto della pianificazione degli interventi di gestione delle spiagge. A curare il monitoraggio sarà Arpae, su incarico della Giunta regionale che ha già stanziato un finanziamento complessivo di 590 mila euro: nel 2017 le attività riguarderanno le aree oggetto delle opere di ripascimento; nel 2018 l’impegno sarà esteso all'intera costa.

Se ne è parlato mercoledì al convegno sullo stato di salute  del litorale emiliano-romagnolo  organizzato a  Ravenna  da Regione, Comune di Ravenna e Agenzia prevenzione ambiente energia Emilia-Romagna. Tra i relatori Giuseppe Bortone, direttore generale Arpae, Maurizio Mainetti, direttore dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile. Soddisfazione è stata espressa dall’assessore regionale alla Difesa del suolo e della costa, Paola Gazzolo, intervenuta ai lavori. “Un primo risultato straordinario è stato raggiunto con la realizzazione delle opere di ripascimento in tempi record. Ora non ci fermiamo- assicura l’assessore-. Dare priorità alla costa significa monitorare costantemente gli esiti delle opere svolte per accrescere le nostre conoscenze e porle a fondamento dei futuri lavori. È questo il metodo per garantire la sicurezza della popolazione e le condizioni per una crescita sostenibile fatta di turismo, cultura, natura e bellezza”.

I numeri del maxi-ripascimento
Il progetto è un ulteriore tassello alla messa in sicurezza del litorale. L’opera ammonta a 20, 2 milioni di euro di cui 1 milione e mezzo stanziato dalla Regione e i rimanenti dal ministero dell’Ambiente Si tratta di 10 chilometri particolarmente critici, interessati da fenomeni di erosione, subsidenza e rischio di ingressione marina negli abitati. Tutti gli otto cantieri hanno lavorato a tempi record, 24 ore su 24, sabato e domenica compresi, e sono stati chiusi in soli 82 giorni. Le aree interessate dall’intervento sono state Misano, Cesenatico, Riccione, Rimini nord, Bellaria-Igea Marina, Lido di Dante, Punta Marina e Lido di Spina. Per i cantieri, a cui hanno lavorato 120 addetti, sono state impiegate due draghe operanti in mare, che hanno arricchito il litorale di sabbia al ritmo calcolato di 40 mila metri cubi al giorno, evitando il passaggio quotidiano per il trasporto via terra di oltre 4.000 camion.


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