Politica

Cani alla catena, ricomincia la protesta di Battistini: a digiuno dal 19 gennaio

La sua protesta aveva coinvolto tutta la città, arrivando in Regione. Dalla mezzanotte del 19 gennaio scorso, Davide Battistini è tornato a digiunare totalmente, per protesta contro la Regione Emilia-Romagna

La sua protesta aveva coinvolto tutta la città, arrivando in Regione. Dalla mezzanotte del 19 gennaio scorso, Davide Battistini è tornato a digiunare totalmente, per protesta contro la Regione Emilia-Romagna. Lo riporta il capogruppo di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi, che assicura: “Il digiuno è effettivo, come dimostra il suo dimagrimento costante, testimoniato da certificazione medica (meno tre chilogrammi e mezzo al 5 febbraio)”. Battistini sospese il primo digiuno della sua vita il 12 febbraio 2013, “credendo - ha scritto al presidente della Regione, Errani - ai politici emiliano romagnoli che avevano promesso a 13 mila cittadini firmatari e a me di abolire le catene e liberare i cani. Un aumento di civiltà di cui il popolo emiliano romagnolo poteva andare fiero”.

La legge regionale è stata approvata il 29 marzo, modificando quella precedente del 2005. Ma, a distanza di quasi un anno, gli attivisti del movimento animalista diffusi sul territorio regionale confermano quanto controllato personalmente da Battistini secondo cui “i cani sono rimasti tutti alla catena. Sembra - afferma Battistini - che la legge non sia applicabile riguardo alle dimensioni dei recinti o che non la si voglia applicare alle proprietà private”.

“Questa situazione  di stallo - spiega Ancisi - vanifica l’iniziativa assunta da Lista per Ravenna già il 20 gennaio 2013, con la proposta di “Mozione del consiglio comunale di Ravenna per vietare la detenzione  dei cani alla catena”. Il dispositivo della mozione invitava il sindaco e la giunta comunale “a promuovere l’iniziativa tesa a proporre, con urgenza, al consiglio stesso l’adozione immediata di una integrazione al regolamento di Igiene, sanità pubblica e veterinaria e/o al regolamento di Polizia municipale, che applichi il  divieto di tenere incatenati i cani nelle abitazioni e nei luoghi di custodia, con obbligo per i proprietari o possessori o detentori di adottare le misure necessarie perché il cane non possa né uscire senza essere accompagnato da persona idonea e nel rispetto delle norme vigenti, né arrecare danno a terzi. Ad inoltrare alla Regione Emilia-Romagna la presente mozione al fine di sollecitarne pari iniziativa attraverso una propria norma di legge e una proposta di legge nazionale””.

“La mozione, discussa in tre sedute delle commissioni consiliari competenti insieme ad altri documenti di Lista per Ravenna, Movimento 5 Stelle e PD riguardanti più in generale una nuova normativa per la tutela e il benessere degli animali, è tuttora sospesa in attesa che la Regione Emilia-Romagna approvi il regolamento attuativo della legge sciogliendo ogni impedimento alla sua applicazione, e comunque per consentire ai Comuni l’adozione della normativa regolamentare locale di propria competenza. Nella convinzione che non è giustificabile approvare una legge rendendola poi di fatto inapplicabile per  lungo tempo, chiediamo al sindaco di Ravenna se intenda farsi interprete presso il presidente della Regione Emilia-Romagna del dovere che sia concluso con tutta urgenza l’iter di approvazione del regolamento attuativo della legge sul benessere degli animali”, conclude Ancisi. 


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