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Ancisi (LpRa): "Scorrettezze in serie di Acer sugli inquilini delle case popolari"

"Non importa se i problemi seguenti possono sembrare piccoli, perché non lo sono per le famiglie affittuarie di un alloggio popolare, e dunque non dovrebbero nuotare nell'abbondanza, sulla vita quotidiana delle quali possono produrre disagio o sofferenza"

"Non importa se i problemi seguenti possono sembrare piccoli, perché non lo sono per le famiglie affittuarie di un alloggio popolare, e dunque non dovrebbero nuotare nell'abbondanza, sulla vita quotidiana delle quali possono produrre disagio o sofferenza. Siccome in questi giorni sono pervenute da alcuni di loro a Lista per Ravenna diverse lamentele su una serie di scorrettezze compiute nei loro confronti da Acer (che poi vuol dire il Comune), mi rivolgo direttamente a Lei per chiederLe quelle spiegazioni e quei chiarimenti che i consiglieri comunali, non avendo alcuna parte né conoscenza della gestione di Acer, non possono produrre.

1. Fino alla settimana appena passata, non erano ancora arrivate agli inquilini di Acer le consuete e dovute comunicazioni sul loro nuovo canone di affitto decorrente da quest'anno, in conseguenza delle fasce di reddito in cui sono stati collocati. Eppure, ogni famiglia ha dovuto documentare il proprio reddito Isee entro settembre 2014. Negli anni passati, la comunicazione avveniva, giustamente, entro ottobre-novembre.

2. Circola la notizia che, a prescindere dalle fasce di reddito, siano stati applicati, dal nuovo anno, degli aumenti. Sarebbe utile smentire questa voce, oppure fare chiarezza sulla natura degli aumenti (ad esempio, se e per quali decisioni innovative o per meccanismi automatici), sulla loro entità e sulle eventuali ragioni.

3. I pagamenti dovuti ad Acer devono essere effettuati entro il 5 di ogni mese. I bollettini arrivano una o due settimane prima. Fino alla settimana scorsa, non erano però arrivati ancora i bollettini di questo gennaio, cosicché Acer dovrà dilazionare il loro pagamento a pochi giorni di distanza da fine mese. A ridosso, arriveranno i bollettini del mese di febbraio, da pagare entro il 5. Si concentrano così in pochi giorni i pagamenti di due mensilità, oltretutto più o meno con qualche aumento. Ciò mette in difficoltà le famiglie costrette a ridurre all'osso i loro consumi, specialmente se vivono con la pensione minima o sono impegnate ad onorare con fatica un piano di rientro dagli arretrati.

4. Se quanto sopra è dovuto a come è stato "gestito" da Acer questo fine anno, è invece strutturale la difettosa comunicazione delle "spese servizi" applicate agli inquilini, che avviene sotto forma di acconto fisso mensile e di conguaglio a fine anno senza che in nessuna occasione venga fornito alcun dettaglio e ragione delle voci che lo compongono, cioè le spese per elettricità, gas, manutenzioni, riparazioni, ecc. Tutto si risolve nel comunicare una cifra (spesso esosa) e niente altro, neppure (mi si dice) a richiesta. Non è quello che ogni gestore di condominio privato si potrebbe permettere senza giustificare reazioni, anche legali, da parte dei condòmini. A maggior ragione non se lo potrebbe permettere, nella veste di gestore di condomìni, nemmeno il Comune di Ravenna, obbligato, in quanto amministrazione pubblica, ad essere sempre trasparente per dovere politico e morale, prima che giuridico.

5. Infine una "piccolezza", ma esemplare di quanto appena detto. Agli inquilini che hanno avuto da Acer un cambio di alloggio, oppure hanno lasciato le case popolari, è dovuta, ovviamente, la restituzione della caparra. Questa, tuttavia, se arriva, è con grande ritardo, e senza riconoscimento degli interessi. Conosciamo il caso di una famiglia che, avendo avuto il cambio di alloggio da oltre 18 mesi, non ha ricevuto la vecchia caparra, mentre sta gradualmente pagando la nuova. Un'altra, che ha lasciato le case popolari, non riesce a riavere la caparra da sei mesi.

Tutti i "problemini" di cui sopra sono risolvibili non tanto con l'impiego di maggiori risorse, come spesso, a torto o a ragione, gli amministratori pubblici si giustificano. Bensì facendo funzionare la macchina amministrativa meglio, e soprattutto ispirandone il rapporto con i propri amministrati a comportamenti che non siano da autoritario "padrone di casa".

Alvaro Ancisi


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