Politica

Consumo di suolo, Ricci e Iorio (Comunisti Uniti): "La politica ecologica di Ravenna è un fallimento"

"Se analizziamo il consumo di suolo pro capite Ravenna è seconda solo a Roma in Italia", avvertono gli esponenti della lista comunista

"Il consumo di suolo è un danno permanente e irreversibile. Un danno che peraltro possiamo vedere con i nostri occhi, a differenza di altri disastri ambientali ma proprio per questo possiamo fare qualcosa in più per fermarlo. Limitarlo dipende dalle nostre comunità, non da Biden o Putin". I candidati dei Comunisti Uniti Valeria Ricci e Luigi Iorio riprendono le parole con cui il climatologo Luca Mercalli ha rilevato i problemi della città di Ravenna rispetto al consumo di suolo.

"Un allarme che condividiamo - affermano gli esponenti della lista a sostegno del candidato sindaco Bongarzone - e su cui, anche noi della lista Comunisti Uniti, abbiamo riflettuto a partire dal documento Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi eco sistemici pubblicato proprio in questi giorni dal SNPA (Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente) che ha approfondito i dati dell’ISPRA (Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) analizzando, appunto, il consumo di suolo che avviene nel territorio italiano".

"I dati della ricerca - proseguono Ricci e Iorio - sono impietosi nei confronti di Ravenna che si attesta nel 2020 a 18.777 ettari di 'suolo' cementificato o compromesso e dove, per comprendere bene la rilevanza del problema, non è male ricordare che 1 ettaro equivale 10mila metri quadri. Una cifra che pone la nostra città all’ultimo posto tra le città romagnole. Ma non basta! È nell’incremento tra il 2019 e il 2020 del consumo di suolo che capiamo meglio la portata del danno: Ravenna è prima in Emilia Romagna con 64 ettari mentre seconda è Modena con 16. Ravenna, inoltre, con la sua “performance”, si porta al terzo posto in Italia (seconda tra le città tra 100mila abitanti in su) dietro a Roma (127 ettari) e Troja (in provincia di Foggia) con 66 ettari, mentre se analizziamo il consumo di suolo per cittadino pro capite arriva ad essere seconda dietro Roma. Un dato, quest’ultimo, ancora più allarmante perché inserito in un momento di forte flessione demografica per cui costruiamo e consumiamo suolo più di quanto realmente ci serva".

"È, dunque, questo il rapporto che certifica il fallimento della politica ecologica della città - continano gli esponenti della lista Comunisti Uniti - che nonostante gli annunci elettorali del sindaco e le alzate di scudi delle liste variamente “verdi” che lo hanno appoggiato e hanno deciso di sostenerlo anche alle prossime elezioni di ottobre nonostante si sa già che andranno avanti le estrazioni, i nuovi insediamenti commerciali, i quartieri residenziali oltre, ovviamente, al nuovo mega Hub di stoccaggio della CO2".

"Noi Comunisti Uniti, che di questo argomento abbiamo fatto uno dei punti qualificanti del nostro Programma per la Città, non solo abbiamo inserito nella Lista candidati che già in precedenti impegni di governo locale si sono opposti alle trivellazioni e al consumo di suolo, arrivando fino alle dimissioni e rinunciando a posizioni e stipendi importanti, ma abbiamo deciso di invertire completamente lo schema di ragionamento e, prendendo atto del fallimento di questo modello economico che va immediatamente bloccato - concludono Ricci e Iorio -, lanciamo la parola d’ordine della Rigenerazione che vogliamo sia il primo punto della riscrittura di un nuovo progetto di vita degli umani in armonia con tutti gli esseri viventi e la natura".


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