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Elezioni, Rossini (Riconquistare l’Italia): "Basta ai vincoli europei, si deve tornare a investire sui servizi pubblici"

Come ha dichiarato recentemente colui che ricopre la più alta carica dello stato: “l’Italia è da 20 anni in avanzo primario, questo è un segno di frugalità”. L’avanzo primario è la differenza tra le entrate e le uscite pubbliche misurato come percentuale sul Pil, tra quanto entra e quanto si spende con l'esclusione della spesa per gli interessi sul debito. Ciò significa che questi soldi (la cifra ammonta a oltre 700 mld €) sono risorse sottratte alla collettività, tasse e imposte che non si sono riversate nell’economia reale, ma sono rimaste a riserva dello stato. Altro che frugalità. Gli scellerati vincoli europei, che in Italia sono stati addirittura costituzionalizzati (pareggio di bilancio) hanno generato una graduale dismissione dei servizi pubblici e tagli al personale. Ciò si è abbattuto di conseguenza anche sulle amministrazioni locali costrette a rispettare un vergognoso patto di stabilità che frena l’economia locale, con gravissime ripercussioni sull’occupazione.

E’ indispensabile porre fine a questa situazione. Le amministrazioni locali devono tornare ad investire per garantire i servizi pubblici. Si è parlato tanto in questo periodo di pandemia dei trasporti pubblici da implementare e adeguare alle reali necessità dei cittadini, della presenza capillare sul territorio di un sistema sanitario che faccia fronte alle emergenze con medici e ambulatori diffusi, ma nulla è stato fatto. Anche nel settore dell’istruzione non si sono avute svolte in tal senso. La tutela del territorio, la manutenzione del verde pubblico, sono altri esempi in cui l’amministrazione comunale deve tornare ad investire. I fondi europei per il PNRR, oltre ad essere dei prestiti da restituire con interessi e soggetti a condizionalità, vanno in tutt’altra direzione e non risolvono i problemi che affliggono le nostre realtà locali, la nostra vita quotidiana.

La priorità sono investimenti pubblici in trasporto, sanità, istruzione, per riqualificare e adeguare le strutture, spesso inadeguate quando non carenti o del tutto assenti, implementare il numero delle corse degli autobus (specie negli orari di maggior afflusso), adeguare non solo l’ospedale di Ravenna ma creare una rete ambulatoriale diffusa sul territorio, plessi scolastici adeguati per evitare il sovraffollamento delle classi (cosa che giova anche all’apprendimento degli studenti). Questo deve essere accompagnato da assunzione di personale a tempo indeterminato, in pianta stabile. La pratica del precariato deve cessare. Le ricette per uscire da questa situazione di stallo ci sono. Manca la volontà politica.

Matteo Rossini - Candidato sindaco di Ravenna per Riconquistare l’Italia


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