Politica

Commissione progettone, Santarella (M5S): "Alcuni dubbi restano"

"Nonostante la richiesta ai sensi di legge, nonostante il sollecito presso la presidente del Consiglio Molducci, il Comune di Ravenna ha omesso di fornirmi, in veste di consigliere comunale, il verbale della riunione del Comitato Portuale del 21 settembre, riunione dove il Sindaco ha approvato il progetto delle due casse di colmata tra le dighe foranee. Durante la commissione sulla questione "progettone", il direttore generale Boattini ha sostenuto che il 21 venne dato parere positivo solo alla regolarità tecnica dell’adeguamento funzionale (Atf) del progetto: come dire che il Sindaco è un semplice “tecnico” e non è in grado di esprimere alcun parere politico rispetto ad una scelta di quella portata, dettagliata inequivocabilmente negli allegati alla delibera che ha sottoscritto.

Ed infatti, da verbale invece gentilmente fornito poco prima della commissione dal presidente dell'autorità portuale Galliano Di Marco, non risulta che sia stata espressa alcuna obiezione in merito. In quale altra sede il Sindaco pensava di far valere le proprie ragioni? Ma avremo modo di capir meglio come intenderanno muoversi rispetto ai sarcofagi di Marina e Porto Corsini quando si dovrà discutere l’ordine del giorno presentato dalla sottoscritta in cui si chiede di prendere formalmente le distanze dal progetto come poi affermato a mezzo stampa dalla amministrazione stessa. Altre acrobazie dello stesso Boattini si sono viste in merito alle casse di colmata sequestrate. Miracoli delle nuove normative: non sono più discariche abusive di rifiuti come dichiarato dal Tribunale.  Dopo una commissione comunque utilissima e necessaria, a mio parere restano ancora questioni da approfondire e qualche dubbio.

Uno riguarda le modalità e la consistenza del dragaggio fino ai 15 metri fuori dal porto. Ciò che è stato udito in commissione è sorprendente. I tecnici parlano di 4 massimo 5 chilometri per raggiungere al largo tale pescaggio. Dalle carte nautiche, invece, i chilometri parrebbero almeno i doppio! Una sottostima che lascia tutti i dubbi sull’utilità, i costi e la durata nel tempo di un simile lavoro. Attendiamo chiarimenti. E’ stato poi domandato se esista un computo dei costi degli espropri a favore di Sapir e dei privati rispetto alla bonifica dei suoli già contaminati ed inutilizzabili presso le aree industriali dismesse, a cominciare dall’ex Sarom in cui, stando alla delibera del 21, dovrebbe essere collocato l'impianto di trattamento. A quanto pare, il terreno, di proprietà dell'Eni, da sempre privilegiata a fare e disfare sul nostro territorio, necessità ancora di gravose bonifiche. 

Al termine della commissione ho dunque richiesto, come vicepresidente della commissione urbanistica subentrata al presidente Tarroni, la convocazione di una nuova commissione di approfondimento sugli impianti di trattamento e riciclo e riuso dei fanghi e sullo stato dell’arte delle aree industriali dismesse del porto con relative bonifiche, in primo luogo dell’area ex Sarom. Come responsabile della salute pubblica, crediamo che il sindaco abbia tutto il diritto, oltre che il dovere, di dare compiuto conto di questo ai cittadini. Relativamente ai progetti di trattamento, il presidente Di Marco ha fornito la propria disponibilità; vedremo cosa farà l’Aamministrazione e se queste richieste verranno accolte".


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