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Infrastrutture, FutuRa: "Serve un reale Piano strategico della Romagna"

“Porto, PNRR, E45, Aeroporti, Ravegnana bis, E45, Porto, Stazione di AV. Sono parole, concetti, idee che non possono più essere trattate singolarmente, ma strettamente connesse tra di loro"

“Porto, PNRR, E45, Aeroporti, Ravegnana bis, E45, Porto, Stazione di AV. Sono parole, concetti, idee che non possono più essere trattate singolarmente, ma strettamente connesse tra di loro: è ormai urgente e necessario un Piano Infrastrutturale della Romagna”: è quanto affermano da FutuRa, il gruppo civico ravennate che raccoglie sotto un nome unico Insieme per Cambiare, Italia in Comune, Azione e Più Europa.

“Le infrastrutture del nostro territorio non possono essere trattate singolarmente: non è più possibile parlare di Ravegnana come semplice collegamento stradale tra Ravenna e Forlì; senza mettere sul tavolo che a Forlì c’è un aeroporto e a Ravenna il porto della Regione, che esiste un altro aeroporto a Rimini e dall’Europa con il PNRR stanno arrivando importanti risorse nel nostro Paese - chiarisce ulteriormente Guido Guerrieri - E’ oggi fondamentale (ma lo era già ieri) progettare una rete infrastrutturale della Romagna, in un unico disegno organico dove allo stesso tavolo siano presenti il Porto di Ravenna, gli Aeroporti di Forlì e Rimini, l’asse della via Emilia ma la necessità di potenziare i collegamenti a Nord (Ferrara-Venezia) che a Sud (Roma); si studino i movimenti delle persone e i flussi turistici, ma anche i movimenti delle merci. Un progetto che deve sviluppare una visione futura in linea con i nuovi principi di sostenibilità e salvaguardia del territorio, e non cercare singole soluzioni probabilmente più facili e immediate. Dobbiamo potenziare i collegamenti, puntare sul ferro e necessariamente sviluppare un nuovo asse di collegamento Nord-Sud; ma per farlo nel modo corretto occorre davvero partire da una analisi complessiva dei collegamenti attuali, dei flussi di persone merci attuali e attesi".

"L’E45 è senz’altro un’opera fondamentale, ma se deve essere asse fondamentale per il trasporto delle merci del porto, allora una ipotesi di potenziamento dei collegamenti su ferro è doverosa - continua Guerrieri - Lo sviluppo del porto non può corrispondere a un incremento di camion sulle strade, ma deve essere accompagnato dalle più idonee infrastrutture per lo spostamento delle merci. Analoghi ragionamenti devono accompagnare i collegamenti con gli aeroporti e gli altri punti di interesse della Romagna, che necessariamente devono essere collegati in modo sinergico tra di loro: certamente va migliorato il collegamento tra Ravenna e Forlì, E Forlì può essere oltre a un aeroporto facilmente raggiungibile anche stazione dell’Alta Velocità della Romagna? Il Trc (Trasporto Rapido Costiero) che dovrebbe collegare Cattolica fino a Comacchio, Ravenna non potrebbe guardare anche verso Faenza, in una sorta di linea perimetrale che tocca tutti i maggiori luoghi di interesse turistico e culturale della Romagna? Queste e tante altre ipotesi suggestive circolano (ripristinare la ferrovia Ravenna/Forlì/Meldola; strutturare e potenziare il Treno di Dante Ravenna e Firenze…) ma, ribadiamo, non possono essere trattate singolarmente, ma devono essere comprese in un più ampio progetto complessivo delle Infrastrutture della Romagna. Un altro tassello di quello che auspichiamo possa diventare al più presto un reale Piano Strategico della Romagna”.


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