Referendum 4 dicembre, Fusaro a Ravenna: "Ecco perché chi vuole cambiare deve votare sì"
"Sia ben chiaro che non è previsto nessun miracolo, ma una possibilità di avere una maggiore stabilità governativa e il tentativo di avere un processo legislativo più rapido".
Lo abbiamo raggiunto telefonicamente, per rivolgergli qualche domanda sul perché il 4 dicembre si dovrebbe votare a favore della riforma.
Professor Fusaro, perché secondo lei i cittadini dovrebbero votare “Sì”?
“Perché la riforma garantisce delle istituzioni più efficienti di quelle attuali. Sia ben chiaro che non è previsto nessun miracolo, ma una possibilità di avere una maggiore stabilità governativa e il tentativo di avere un processo legislativo più rapido”.
Proprio per questo c’è chi paventa una svolta autoritaria
“Questa affermazione non merita neanche un commento. Sono affermazioni che arrivano da alcune minoranze del fronte del “No”, quelle più politicizzate. Non si può pensare che la debolezza dell’esecutivo sia una garanzia democratica. Il mondo funziona a maggioranza e la riforma offre l’opportunità di avere una maggioranza in grado di governare per una legislatura”.
E il Senato? Il fatto che non sia più eletto dai cittadini non è forse una limitazione della democrazia?
“Ma i consiglieri regionali, a cui spetta l’elezione dei senatori, non sono forse eletti dai cittadini? E i sindaci non sono forse espressione di democrazia? La Camera dei deputati sarà eletta direttamente dai cittadini. Il Senato sarà invece espressione delle Regioni, con la speranza che sia orientato verso le esigenze del territorio piuttosto che verso quelle di partito. E in questo senso si dovrà occupare solo delle leggi che avranno ricadute dirette sui territori. Questa riforma apre grandi opportunità”.
E i costi? Il risparmio di 500 milioni di euro di cui si è parlato è da molti ritenuto eccessivo. Anche perché gli spostamenti di sindaci e consiglieri regionali andranno rimborsati
“Mettiamoci d’accordo: quando si calcola il risparmio? Con la riforma a regime o appena entrata in vigore? In questo secondo caso, il risparmio sarebbe certamente inferiore. Ma a regime, una volta riassorbito il personale in eccesso, il risparmio stimato di 500 milioni è realistico”.
Al di là del “Sì” o del “No”, la campagna referendaria sembra diventata una campagna pro o contro Renzi, con i partigiani dell’Anpi che sono scesi in piazza insieme a Forza Nuova
“E’ il fronte di chi non vuole cambiare le cose. Pensare che Renzi sia come Mussolini fa ridere. Ma non resta che rimettersi al buon giudizio degli italiani. Chi è soddisfatto di come vanno le cose adesso è giusto che voti “No”, ma utilizzare il referendum per dare un giudizio politico del governo o per fare il congresso del Partito Democratico è follia”.
L’incontro di domani alla Sala Cavalcoli è organizzato dai comitati ravennati “Basta un Sì”, “Ottimisti e Razionali”, “RA1”, “Ravenna Baiona” e “Rinascitalia”.