Segnalazioni

"Disabile rimasta a piedi perchè l'autobus non era attrezzato": la denuncia

Come possiamo pretendere di essere una città a vocazione turistica, accogliente e inclusiva? Martedì sera alle ore 20:20 una signora disabile, residente a Lido Adriano è rimasta bloccata a Ravenna, in quanto l’autobus che aspettava è arrivato sì in orario, ma non era attrezzato per caricare una persona in sedia a rotelle. Questa purtroppo non è la prima volta che accade; come al solito non ci sono responsabili, o meglio, un disabile prima di uscire di casa si deve informare sulle possibili prestazioni erogate dal servizio pubblico, perchè se rimane a piedi, in mezzo alla strada, magari alle 20:20, la colpa è solo sua. Era semplicemente andata ad accogliere alcuni amici che arrivano in treno da Milano in occasione delle celebrazioni nazionali per il 700esimo anniversario della morte di Dante Alighieri per visitarne la Tomba. Alla fermata erano presenti turisti ungheresi e svizzeri che si sono fortemente indignati per questo grave fatto discriminatorio: si chiedevano come una località turistica qual è Ravenna, che organizza eventi anche di sera, non ha un servizio di trasporto pubblico che soddisfi in queste occasioni le esigenze di mobilità dei cittadini, allo stesso per il trasporto da e per il mare.

La città di Ravenna ad oggi ha un servizio di trasporto pubblico erogato da Start che non garantisce a tutti i cittadini di poterne usufruire, né tantomeno un servizio di taxi attrezzato per le persone in sedia a rotelle. La signora in questione ha pensato di chiamare la Pubblica Assistenza, ma non è attrezzata per il trasporto dei disabili in sedia a rotelle. Gli è venuto in mente di Anmic (Associazione Nazionale Mutilati Invalidi Civili), una delle associazioni di questa federazione che per sua fortuna ha un mezzo attrezzato e si è resa disponibile, altrimenti non aveva altra soluzione che dormire sulla sedia a rotelle, in quanto a Ravenna non ci sono hotel dotati di sollevatore per poterla accoglierla senza congruo preavviso. La malcapitata si è offerta di pagare per la prestazione fornitagli, aggiungendo "mi vergogno per la mia città". La responsabile ha risposto: “Non deve nulla, l’ho trasportata con grande piacere più per riscatto morale che per servizio offerto”.

Come Fand, pensiamo che è ora di dire basta, non si può più assistere all’ennesimo grave e increscioso fatto discriminatorio perpetrato ai danni di un disabile. Non si può limitare a un cittadino di questa Repubblica la libertà di potersi muovere in piena autonomia e non rimanere escluso ai margini di questa società. Da tempo Fand tenta di dialogare con Start Romagna, purtroppo senza risultati. Si poteva istituire un servizio a chiamata dedicato a queste categorie in attesa di dotarsi di autobus a norma per l’accessibilità sia motoria che sensoriale. Da sottolineare che con l’amministrazione comunale è in essere un dialogo e un rapporto di collaborazione che ha portato all’adozione del Peba (Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche) e istituito un tavolo di concertazione sull'accessibilità delle fermate del trasporto pubblico. È auspicabile che la nostra città faccia delle scelte politiche forti nei confronti dell’accessibilità per tutti e che pretenda dai vari enti fornitori di servizi il rispetto delle norme e delle leggi perché questo significa anche rispettare le persone.

Il presidente Fand (Federazione tra le associazioni nazionali delle persone con disabilità) Antonio Ricci


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