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La crisi del commercio affonda i negozi: "Centri storici in affanno"

Al documentato calo dei consumi e alla perdurante crisi ancora non superata, per il piccolo commercio si aggiunge la sproporzionata invadenza della grande rete distributiva, colpevole di togliere ossigeno vitale alle piccole attività tradizionali. Il polo commerciale per eccellenza non è più il centro storico, prepotente sostituito da una fitta serie di grandi strutture commerciali astutamente collocate nelle principali vie di comunicazione. Come non bastasse, il Piano di mobilità sostenibile è l’ennesimo regalo dell’amministrazione comunale, con i vari provvedimenti restrittivi riguardanti le nuove zone a traffico limitato ztl. Oltre al "regalo" offerto al centro storico e alle sue attività commerciali con la chiusura di piazza Kennedy, infatti, si punta a estendere le zone a traffico limitato con tutta una serie di provvedimenti limitativi contenuti nel Piano di mobilità che certamente non favorisce il commercio, ma lo penalizza seriamente. E il danno si ripercuote anche sui corrieri di rifornimento delle merci, con orari più ridotti e probabili costi aggiuntivi per loro stessi e per le imprese. A questo proposito, alcuni studi fatti per conto dell’amministrazione comunale di Ravenna avevano previsto un polo servizi di distribuzione delle merci con piattaforma logistica a ridosso del centro urbano, con collegamenti mediante mezzi di trasporto non inquinanti, attraverso i quali si potevano soddisfare le esigenze di approvvigionamento: come mai tali sistemi non sono stati almeno sperimentati? In questo scenario, alle serie problematiche riferite agli operatori del centro storico, andrebbero aggiunte anche quelle riguardanti i negozi di vicinato e del forese, ormai completamente scomparsi a discapito delle famiglie residenti nelle varie frazioni.

Gianfranco Spadoni, consigliere “Civici” della Provincia di Ravenna


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