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Quarantena finita, ma la mail dell'Ausl non arriva: "Costretto a fare altri giorni di malattia"

A Ravenna si stanno creando disagi in merito a ritardi nelle comunicazioni di fine quarantena da Covid. Riassumo brevemente gli eventi: giovedì 1 aprile mio figlio accusa febbre alta e malessere generalizzato, per cui il medico di base prescrive un tampone, che viene eseguito il giorno successivo presso il Pala De Andrè di Ravenna. Il giorno successivo viene comunicato l'esito: positività al Covid e conseguente inizio dell'isolamento. L'appuntamento per il secondo tampone viene dato per il 11 aprile, e il risultato è ancora positivo. L'appuntamento per il terzo tampone è per il 18 aprile; stavolta finalmente il risultato, che viene comunicato nella stessa serata, è negativo! Faccio presente che mio figlio è oramai senza sintomi dal 6 aprile. Finalmente! Si può uscire? No: manca la mail della Ausl che conferma la fine della quarantena: questa mail purtroppo non è ancora arrivata, nonostante siano passati due giorni dalla pubblicazione nel Fascicolo Sanitario Elettronico dell'esito del tampone. E' difficilissimo anche contattare l'Igiene pubblica, che risponde non da un centralino, ma da un numero di cellulare, per cui le chiamate non vengono messe in attesa; il risultato è che occorre ripetere la chiamata all'infinito a questo numero (più di 100 volte) che risulta sempre occupato. Alla fine siamo riusciti a parlare con le addette, gentilissime ma impotenti, in quanto queste comunicazioni non dipendono dall'Igiene Pubblica. A parte il disagio di non potere ancora uscire di casa, il medico di base è costretto a prolungare il certificato medico per l'assenza dal lavoro di altri due giorni , anzi tre come minimo, e questi giorni verranno pagati come malattia dall'Inps. Soldi dei contribuenti buttati, per prolungamento di malattie dovuto a ritardi della Ausl. E fortuna che adesso, dopo un anno abbondante di pandemia, l'organizzazione sarà anche migliorata; non oso pensare alle odissee che saranno capitate l'anno scorso! Io sono risultata positiva oggi, dopo il tampone fatto ieri mattina, a questo punto chissà quando potrò uscire di casa? Anche io andrei volentieri a lavorare, anzichè farmi altri giorni di malattia così, per niente. Faccio presente che so per certo che quello di mio figlio non è l'unico caso, ma solo uno dei tanti.

Mirca


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