Segnalazioni

"Violenza sulle donne: una giornata per dire 'no' tutti i giorni"

La violenza contro le donne è ancora purtroppo una realtà quotidiana, tanto da meritare una giornata internazionale dedicata alla lotta per eliminare questa piaga. L’Organizzazione Mondiale della Sanità rivela che nel mondo il 35% delle donne ha subito violenza. La pandemia di Coronavirus e le misure di restrizione anti-contagio adottate dai governi di tutto il mondo hanno significato, per molte donne già vittime di violenza domestica, un aggravamento del problema. Anche in Italia e pertanto anche in molti comuni della nostra regione, donne spesso anche madri, hanno dovuto affrontare una doppia paura e un doppio nemico: il Covid-19 e in aggiunta il proprio compagno/marito o addirittura un membro “insospettabile” della propria famiglia. Nel periodo di lockdown i dati Istat (purtroppo allarmanti e impietosi) mostrano una forte crescita del numero di telefonate al 1522 in Italia. Rispetto al 2019 i dati (Osservatorio regionale contro la violenza di genere) evidenziano che le donne che hanno fatto ricorso al numero antiviolenza 1522 sono aumentate più del 25% nel periodo 1 marzo-16 aprile 2020.

Questa drammatica situazione diventa ancor più insostenibile se si pensa che sono ancora numerose le donne che non denunciano. Questo è indubbiamente un dato allarmante che mette ben in evidenza anche la paura psicologica di subire ulteriore violenza anche attraverso il ricorso alla giustizia ordinaria, e questo, spesso, è probabilmente legato al fatto che il 93,4% dei casi di violenza, (sempre secondo i dati Istat), avviene fra le mura domestiche, quelle stesse che dovrebbero garantire e preservare noi donne dandoci una sicurezza e un rifugio inviolabile. La violenza di genere negli ultimi dieci anni riguardo ai femminicidi ha costituito un terzo degli omicidi, raggiungendo il 57,1% nel pieno lockdown di marzo 2020.

Non occorre ricordare che la violenza sulle donne ha diverse forme e modalità: quella fisica (più facile da riconoscere e sovente sbagliando, ci si concentra solo su di essa), ma esistono anche le forme di violenza psicologica con il tentativo di sopraffare anche l’equilibrio fisico e mentale, e poi anche la forma di violenza economica. La violenza, in tutte le sue forme, si radica e progredisce nella disuguaglianza e nella discriminazione. Il quinto obiettivo dello sviluppo sostenibile Onu è l’uguaglianza di genere, un impegno fondamentale che noi donne da tempo rivendichiamo. Noi cittadine siamo fortemente preoccupate perché ad oggi la situazione fa intendere che l’uguaglianza fra i sessi sia ancora considerata una modalità o una concessione, anziché un diritto inalienabile e sancito dalla costituzione italiana. Il gender gap rappresenta una continua e persistente violazione dei diritti delle donne. Solo l’acquisizione di una parità nei diritti reali, che vuole dire anche, e forse soprattutto, parità economica e di trattamento nelle valutazioni meritocratiche nel posto di lavoro, può essere uno dei principali antidoti alla violenza sulle donne. Solo un'emancipazione che passi anche dall’impegno civile degli uomini e delle donne in primis, in politica e nell’impegno quotidiano, con forme di legittime protesta e discussione, con un dibattito costruttivo e edificante all’interno di quei luoghi che favoriscono la crescita sociale (ad iniziare dai luoghi della cultura e della la scuola) può sconfiggere il fenomeno e portare al completo riconoscimento della dignità femminile e della donna come persona libera di autodeterminarsi, al pari dell’uomo. Le donne a Ravenna e nel mondo non possono più attendere.

Jasmine Gianera ed Emanuela Carminati, presiedente e vicepresidente di Ora x Ravenna


Si parla di